Alla Corte del Conte Cattani

CASTELLO DEL CONTE ORLANDO CATTANI

L’origine di questo antico maniero risale sicuramente a prima del 1000. L’imperatore Ottone I in un documento del 7 dicembre 967 lo ricorda, riconoscendo a Goffredo del fu Ildebrando “tutte le proprietà, diritti e clientela dell’uno e dell’altro sesso, giustamente e legalmente posseduti fino a quei giorni…

L’elenco di questa proprietà dei Conti di Chiusi in Casentino ci fa pensare alla potenza della nobile famiglia e alla vastità del suo castello. I conti Cattani ebbero pieno dominio del castello per 4 secoli.
Fù proprio il conte Orlando Cattani, che l’8 maggio del 1213 a San Leo, donò il monte della Verna a Francesco d’Assisi. Il santo salì per la prima volta alla Verna l’anno successivo, nel 1214, accolto dalla devozione del conte. 
Con un atto emanato il 29 ottobre 1261, Guglielmo degli Ubertini, vescovo di Arezzo, dichiarò decaduti i Cattani facendo il castello tributario del vescoivo di Arezzo. Nel 1324 il vescovo Guido Tarlati si impossessò del castello insediandovi il proprio fratello Angelo Tarlato Tarlati e sua moglie. I due dettero inizio ai lavori di costruzione della Basilica del Santuario, poi interrotti, ed edificarono la chiesa di San Michele Arcangelo adiacente al castello. Nel 1385 il castello passò alla Repubblica Fiorentina.
Secondo fonti attendibili, la repubblica, valendosi del diritto acquiatato su tutto il territorio di Arezzo, concesse “Chiusi ed altri alpini castelli ai conti Guidi di Bagno, alleati suoi, ai quali poi nel 1404 tutti li ritolse, dopo che detti conti fecero lega con il Duca di Milano, ed insieme con gli Ubertini, presero l’armi contro Firenze“.
Dai primi anni del ‘400 ebbe inizio il graduale smantellamento dell’imponente castello di Chiusi, le cui pietre, ben squadrate, vennero reimpiegate nella costruzione di altri edifici. Mariano da Firenze scrive che nell’agosto del 1486 il nobiluomo Domenico Bartoli, fiorentino, per fare il nuovo campanile della Verna, cioè l’attuale, lo murò “tucto dalle pietre arrechate da Chiusi dal palazzo del devotissimo Conte Orlando“.
Il 19 gennaio 1628 il Granduca concede alla Compagnia dei benefattori di Firenze di servirsi dei sassi della rocca di Chiusi per continuare a costruire l’ospizio femminile della Beccia.
Nel 1740 (la data è scolpita in una bozza della terz’ultima fila) il muro del lato sud-ovest della chiesa di Santa Maria degli Angeli fu rivestito con pietre prese dal castello. Segno dello scempio sono le bozze sparse, circa una decina, in cui sono ben visibili i segni della meridiana dell’antico castello. Oltre per la costruzione di questi ambienti le bozze del castello vennero impiegate anche per la costruzione di case, per l’edificazione della cappellina e del perimetro del veccio cimiterino di chiusi, adiacente alla rocca, e per la costruzione del muro di cinta del camposanto di Chiusi, nel 1898/99.

LA PODESTERIA DI MICHELANGELO

Nel centro storico di Chiusi della Verna, a lato dei ruderi del medievale castello Cattani, si trova la Podesteria. Il nome dell’edificio deriva da Podestà, ovvero il titolare della più alta carica civile nel governo di un territorio durante il periodo tardo medievale e primo rinascimentale. Il territorio chiusino dal 1384 entrò sotto la giurisdizione della Repubblica di Firenze, che gestiva questo lembo di Toscana attraversò la figura del Podestà. L’attuale Chiusi della Verna fu aggregato sotto un’unica giurisdizione con Caprese Michelangelo, con l’obbligo, per il podestà incaricato, di risiedere alternativamente sei mesi a Chiusi e sei a Caprese.

Quasi un secolo dopo, nel 1474, fu incaricato Podestà il nobile Ludovico Leonardo Buonarroti. Proprio nel periodo della gestione delle podesterie, a Caprese il 6 Marzo del 1475 nacque Michelangelo.

La famiglia e Michelangelo ebbero quindi forti legami con questo territorio e la Podesteria è uno dei punti di visita dell’itinerario “Michelangelo tra Caprese e Chiusi”, nel quale si possono ripercorre le origini dell’Artista. All’interno della Podesteria si può approfondire la presenza del grande Genio del Rinascimento in queste terre e proprio di fronte all’ingresso della Podesteria, ci si può emozionare nella scoperta del paesaggio della Creazione di Adamo.
Il paesaggio che fa da sfondo alla Creazione di Adamo e la roccia su cui poggia la figura di Adamo si possono ammirare di fronte alla Podesteria. Il legame tra il paesaggio reale e il dipinto è talmente forte da lasciar pensare che l’artista abbia effettuato uno schizzo preparatorio sul posto. Nell’opera infatti è ben riconoscibile il profilo del monte Penna oltre alle rocce su cui è disteso il corpo di Adamo.
Come molti artisti del passato anche Michelangelo, legato al luogo natio ma anche alla sua storia e ai legami che la famiglia Buonarroti ha sempre avuto con questo territorio, trovò in esso fonte d’ispirazione, riproducendolo in alcuni importanti dipinti: La Creazione di Adamo (Cappella Sistina, Roma), Il Tondo Doni (Galleria degli Uffizi, Firenze), La Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo (Musei Vaticani, Roma). 

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO

La chiesa fu fondata nel 1338 dai conti Tarlati, come attesta una lapide in facciata, che riporta una dicitura voluta dalla contessa Giovanna: Anno domini MCCCXXLVIII domina comitissa Johanna uxor domini Tarlati de Petramala fecit fieri hoc opus  (“quest’opera fu fatta realizzare dalla contessa Giovanna, moglie di don Tarlati”).

L’edificio è a capanna, con campanile a vela sullo spiovente sinistro sostituito dopo la fondazione perché pericolante. L’interno, con una sola navata, è costituito da una piccola aula tardoromanica, allungata nell’Ottocento.

L’aspetto originario è stato alterato più volte nel corso degli anni: alla struttura originale sono stati aggiunti successivamente una Cappella della Madonna del Rosario e un presbiterio.