Santuario della Verna

FRANSCESCO D'ASSISI E IL SANTUARIO DELLA VERNA

Alla Verna Francesco d’Assisi nel 1224 ricevette le stimmate. La storia di questo Sacro Monte era iniziata circa 10 anni prima, nel 1213 quando Francesco incontrò al castello di San Leo in Romagna il conte di Chiusi Orlando Cattani. In seguito ad un colloquio tra i due, il conte offrì a Francesco il monte della Verna “Io ho in Toscana uno monte divotissimo, il quale si chiama monte della Vernia, lo quale è molto solitario e selvatico, ed è troppo bene atto a chi volesse far penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera fare vita solitaria. S’egli ti piacesse, volentieri lo ti donerei a te e a’ tuoi compagni per salute dell’anima mia“.
Francesco accettò l’offerta, nell’anno successivo salì per la prima volta alla Verna insieme ad alcuni suoi compagni e in seguito il luogo divenne uno dei romitori dove passò lunghi periodi di ritiro.
Nel 1216 iniziò la costruzione dell’attuale Santuario con la chiesa di Santa Maria degli Angeli. Attualmente a La Verna sono visitabili i luoghi di vita e di preghiera di Francesco: il letto; lo spettacolare Sasso Spicco, un’immensa roccia sospesa staccata su tre lati dove Francesco amava meditare la passione di Cristo; la Cappella delle Stimmate, il luogo in cui il Santo ricevette da Cristo l’ultimo sigillo delle stimmate; il precipizio da cui la vista scende verso la valle del Casentino fino a risalire sulla catena del Pratomagno.

L'ARTE A LA VERNA

Oggi il Santuario oltre a diffondere il messaggio di Pace e Fraternità di San Francesco è anche luogo dove si possono ammirare opere d’arte: le robbiane, terracotte invetriate di Andrea Della Robbia realizzate negli ultimi anni del ‘400 e nei primi anni del ‘500 presenti in diverse chiese e cappelle, i 21 dipinti di Baccio Maria Bacci che nel Corridoio delle Stimmate illustrano i momenti salienti della vita di Francesco.
Infine, restaurato da pochi anni, il museo, composto da sale quattrocentesche, raccoglie alcuni corali miniati del XV secolo, suppellettili liturgiche, oggetti dell’antica farmacia, strumenti del laboratorio di spezieria e l’enorme “foco comune” del Santuario.